lunedì 28 maggio 2012

Il Volo

ahahaahha roba che ho trovato che ho scritto 3 anni fa, ahahahaha ma quanto facevo schifo? XD


Il Volo
(Sonetto ABAB ABAB CDE CDE )


Mia sorella minore ha il fidanzato,
mio fratello minore abita solo,
il mio unico amico è già sposato,
ognuno al mondo gioca il proprio ruolo.


I nonni gli anni insieme hanno passato,
l’esistenza germoglia anche dal suolo.
E perché mai io non ho mai baciato?
La vita mia è un infinto volo.


Precipito ma non riesco a fermarmi,
la gente non lascia ch’io m’avvicini
come avessi qualcosa di mistico.


Cerco dai genitori d’informarmi,
parlano come fossimo bambini
da quel che ho capito sono autistico.


Margherita Tercon 2009



domenica 27 maggio 2012

Raccomandata

(Roba di due anni fa, ritrovata nelle cartelle del computer così, a caso. Un po' si sente che ero più piccola.)


Raccomandata.
Lo sono.
Io.
Io sono una raccomandata.
Una lettera. Una busta che deve arrivare presto al mittente.
Ma che dico. Al destinatario.
Fare fatica a scrivere sulla stessa riga.
Andare sempre a capo.
Quando ti insegnano ad andare a capo?
In classe nessuno va mai a capo. Non sa quando deve finire la parte di una cosa e iniziarne un’altra.
Nella vita quasi nessuno va a capo.
Non è importante.
Non è affatto importante.
Il mio stile non si avvicinerà alla poesia? No.
Io non so scrivere poesie.
Io non so fare un cazzo.
Di poesie.
Ma la cosa non mi interessa.
Non mi riguarda molto. Non mi riguarda proprio.
Tento di scrivere senza guardare la tastiera. Mi confondo alcune lettere. In particolare la r e la t.
Faccio parecchia fatica.
Scrivo più lentamente, ho più tempo per pensare.
Mi confondo. Mi confondo ma non è un problema.
Sul mio piccolo pc ce la faccio quasi. 
È praticamente impossibile su quelli che non sono miei. Che hanno la tastiera molto più larga. Le lettere più distanti.
Questo stupido esercizio è molto difficile.
In più vedo già il lavoro prodotto sul foglio…”foglio” bianco. Elettronico.
Elettrico.
A quel giro, quello di prima, non volevo andare a capo.
È capitato e basta.
Non l’ho trovato un male.
Ce la faccio quasi.
Ema, il mio compagno di classe alla PG lo sa fare. È lui che mi ha messo questa idea in testa. Ha detto che un giorno si è ritrovato a scrivere la tesi di laurea guardando lo schermo del pc. Se n’è accorto e basta. Nient’altro.
Forse dovrei smetterla di scrivere questa caterva di minchiate.
O forse dovrei semplicemente darmi della cretina anche solo per aver pensato di dover smettere di scrivere la caterva di minchiate che alla fine non ho scritto. Perché minchiate non sono. E figurati se sono una caterva, poi.

Margherita Tercon


sabato 19 maggio 2012

me


Prima vennero a prendere gli zingari 
e fui contento perché rubavano 


Poi vennero a prendere gli ebrei 
e tacqui perché mi erano antipatici


Poi vennero a prendere gli omosessuali 
e fui sollevato perché erano fastidiosi


Poi vennero a prendere i comunisti 
ed io non parlai perché non ero comunista


Un giorno vennero a prendere me 
e non c’era rimasto nessuno a protestare.






Bertolt Brecht