Il carcere è
Luogo di sofferenza,
luogo di sentenza,
luogo di giudizio e di violenza,
Il carcere è l’anti-evoluzione, l’anti-ragione,
Basta! Hai fatto un errore, via! Reclusione!
Adesso stai lì, isolato, abbandonato, in fondo, te lo sei
cercato!
Commetti un crimine, resta là, cane! Non verrai mai
perdonato.
Tu hai sbagliato, io ti tratto male, funziona così, non
sapevi?
Come ho detto: te lo sei meritato.
La tua storia? Chi sei? Chi se ne frega, ho altri problemi.
Te no, come fai, te stai lì, chiuso, che problemi avrai.
Ma io da dietro le sbarre ti vedo e ti dico
Sei agitato, amico?
Eccerto, prima o poi io ci riesco, io esco,
ma per te non è finita, guardia,
tu qui ci passi la vita!
Picchiami,
sbattimi,
rompimi il naso.
Lei, da dietro le sbarre
Ti guarda, in silenzio,
ma lo sa e ride:
“Quando qualcuno ce l’ha con se stesso
se la prende pure con il cesso.”
Dico qui e ora. Se sarò vittima di un gran torto, io lo
perdono.
Perché, ve lo assicuro, chi è là… non viene perdonato. Da
nessuno.
Margherita Tercon